lunedì 21 novembre 2011
L'asino che bevve la luna
Forte asinus, siti compulsus, eo tempore ad lacum venit. Arcades placidum animal propulsaverunt ingentibus clamoribus, ne bibendo lunam exorberet.
Tum forte nubes lunam obscuravit. Arcades statim causam eius rei asino delegaverunt. Brevi: asinum comprehendunt atque in ius vocant. Stultus iudex testes audit: sententiam dicit.
Iubet igitur asinum necari et ex eius ventre lunam extrahi. arcades mandata conficiunt. Tunc luna forte rursus apparet in caelo: ipsi,gaudio alacres, clamores ad sidera tollunt.
martedì 13 settembre 2011
Progetto Comenius
Inizio a Sentirmi Solo...
venerdì 9 settembre 2011
Ogni Casa ha un ripostiglio...
giovedì 8 settembre 2011
E oramai si è in seconda...
venerdì 10 giugno 2011
Compiti per le vacanze :(
Italiano: leggere un libro a scelta tra:
• “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni;
• “Il paradiso degli orchi” di Daniel Pennac;
• “Dieci piccoli indiano” di Agatha Christie.
Inglese: Ripassa tutto.
Es n°4, 7 p 5;
Leggere un libro a scelta fra: [modificare il post inserendo i titoli e la casa editrice dei libri]
martedì 31 maggio 2011
I miei brani per l'interrogazione
Sentinella pag 103
Luciscultura pag 105
Acqua e fuoco pag 258
Meg pag 267
giovedì 5 maggio 2011
Aggiornamento Calendario
domenica 24 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
E mo tocca a me!
Il Nominativo della Terza Declinazione
Glutturali
C
+Sigma (S) = X (Generalmente hanno una sola consonante prima della -is)
G
Es.
Rex, Regis
Dux, Ducis
(Si può avere EX nei temi (ciò che c'è prima della -is) in -IC ed -IG)
Labbiali
P
+Sigma (S) = S
B
Es.
Urbs, Urbis
(Si puù avere EPS nei sostantivi in IP/UP)
Dentali
D
+Sigma (S) = Caduta della Dentale + S
T
Es.
Glans, Glandis
Campas, Campadis
Libertas, Libertatis
(Si può trovare ES nei sostantivi in ID/IT (Militis ha al nominativo Miles))
Nasali
N (Se c’è cade)
+Sigma (S) = -is
M
Es.
Sanguis, Sanguinis
(Su wikipedia riguardo le nasali era un casino quindi ho preferito non trascrivere)
Liquide (Nominativo Asigmatico––> senza Sigma)
L
Senza Sigma
R
Es.
Sol, Solis
Imperator, Imperatoris
Detto ciò c'è da dire che le regole che ho dato valgono per i sostantivi IMPARISILLABI e ciò che ho specificato e tratto da Wikipedia. Comunque la regola più generale, a mio avviso è l'aggiunta della S e poi, ad orecchio avvertire i cambiamenti. Quindi, ad esempio e senza valutare minimamente le regole sopracitate:
Militibus => Milit => Milits
Ad orecchio si sente che il suono finale non quadra e quindi si arriva a Milis che non è corretto perché, come sappiamo, il nominativo corretto è in -es ma si avvicina di molto al nominativo originale e ci permette di individuarlo sul Dizionario.
Se non sono chiari fatemelo sapere che tentodi scriverli meglio oppure chiediamo alla Rocchi spiegazioni.
martedì 12 aprile 2011
Latino e aggettivi della seconda classe
http://kappi.altervista.org/ITA/scuola/latino/esercizi.html
Questa è invece la lista completa di aggettivi a tre terminazioni:
acer, acris, acre: "aspro"
alacer, alacris, alacre: "alacre"
celeber, celebris, celebre: "celebre"
celer, celeris, celere: "celere"
puter, putris, putre: "putrido"
saluber, salubris, salubre: "salubre"
volucer, volucris, volucre: "alato"
campester, campestris, campestre: "campestre"
equester, equestris, equestre: "equestre"
paluster, palustris, palustre: "palustre"
pedester, pedestris, pedestre: "pedestre"
silvester, silvestris, silvestre: "silvestre"
terrester, terrestris, terrestre: "terrestre"
A questi devono essere aggiunti, ovviamente, i composti degli stessi (per esempio insaluber, -bris, -bre).
Fanno parte degli aggettivi della seconda classe a tre terminazioni anche i nomi degli ultimi quattro mesi dell'anno (in latino i nomi dei mesi erano in realtà degli aggettivi):
September, Septembris, Septembre
October, Octobris, Octobre
November, Novembris, Novembre
December, Decembris, Decembre
fatto da MariaM, FrancescO, GiorgiA.
Con la collaborazione....
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PARTECIPAZIONE DELLE CLASSI IG e IH alla manifestazione del 16 marzo
Le Classi IG e IH hanno deciso di partecipare alla manifestazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia ricordando due eventi drammatici della nostra storia attraverso i due libri che abbiamo letto nell’ultimo mese. Ci riferiamo alle Guerre mondiali e all’ opera di Emilio Lussu, “Un anno sull’Altipiano” e a quella di Mario Rigoni Stern, “Il sergente nella neve”, libri che tutti noi abbiamo trovato bellissimi e di cui consigliamo la lettura a tutti i nostri compagni di altre scuole italiane.
Il primo passo che leggeremo si riferisce al libro di Emilio Lussu. L’autore ricorda qui il momento in cui, non visto, può uccidere a freddo un soldato austiaco.
L'ufficiale austriaco accese una sigaretta. Quella sigaretta creò un rapporto improvviso fra lui e me.
Fu un attimo. Il mio atto del puntare, ch'era automatico, divennne ragionato. Dovetti pensare che puntavo, e che puntavo contro qualcuno.
L'indice che toccava il grilletto allentò la pressione. Pensavo. Ero obbligato a pensare.
Avevo il dovere di tirare. E intanto non tiravo. Avevo di fronte un ufficiale, giovane, inconscio del pericolo che gli sovrastava. Avrei potuto sparare mille colpi a quellla distanza, senza sbagliarne uno. Bastava che premessi il grilletto: egli sarebbe stramazzato al suolo.
Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo. Un uomo! Un uomo!
Ne distinguevo gli occhi e itratti del viso.
La luce dell'alba si faceva più chiara ed il solo si annunziava dietro la cima dei monti. Tirare così, a pochi passi, su un uomo... come su un cinghiale!!
Uccidere un uomo, così, è assassinare un uomo. Non so fino a che punto il mio pensiero procedesse logico. Certo è che avevo abbassato il fucile e non sparavo.
In me s'erano formate due coscienze, due individualità, una ostile all'altra.
Dicevo a me stesso: "Eh! Non sarai tu che ucciderai un uomo, così!
Quelli che seguono sono invece passi tratti dal “Sergente nella neve”. Qui Mario Rigoni Stern ci presenta l'inizio della ritirata italiana dalla Russia, il momento cioè in cui egLi e i suoi compagni abbandonano il caposaldo.
Pag. 44-45
Ero solo. Dalla trincea sentivo i passi degli alpini che si allontanavano. Erano vuote le tane. Sulla paglia che una volta era il tetto di un'isba giacevano calze sporche, pacchetti vuoti di sigarette, cucchiai, lettere gualcite: sui pali di sostegno erano inchiodate cartoline con fiori, fidanzati, paesi di montagna e bambini. Ed erano vuote le tane, vuote, vuote di tutto ed io ero come le tane. Ero solo sulla trincea e guardavo nella notte buia. Non pensavo a nulla. Stringevo forte il mitragliatore. Premetti il grilletto, sparai tutto un caricatore; ne sparai un altro e piangevo mentre sparavo. Saltai nella trincea, entrai nella di Pintossi a prendere lo zaino. Vi erano delle bombe a mano e le gettai nella stufa. Levai ad altre bombe le due sicurezza e le posai piano sul fondo della trincea. Mi incamminai verso la valletta. Incominciava a nevicare. Piangevo senza sapere di che piangevo e nella notte nera sentivo solo i miei passi nel camminamento buio. Nella mia tana, inchiodato ad un palo, rimaneva il presepio in rilievo che mi aveva mandato la ragazza per il giorno di Natale.
La ritirata è ormai iniziata. Il sergente Rigoni, dopo aver controllato la presenza dei suoi uomini, trova finalmente un'isba dove riposare; nonostante ciò non riesce a dormire.
Pag. 54
Sono le undici, ora, dormirò tre ore. E mi butto giù sui cuscini, vestito e con le scarpe addosso. Ma perché non sono capace di dormire? Perché sto con le orecchie tese a sentire se sparano? Perché non viene il sonno? Da tanti giorni non dormo. Ritornano i due imboscati che erano fuori e sento che parlano fra di loro; sento un bambino che piange e sto con gli occhi aperti a guardare la parte di terra gialla. Il caposaldo, i chilometri, i miei compagni, i russi morti nel fiume, la Katiuscia, i miei paesani, il tenente Moscioni, le bombe a mano, la donna russa, i muli, i pidocchi, il moschetto. Ma esiste ancora l'erba verde? Esiste il verde? E poi dormo; dormo, dormo. Senza sognare nulla. Come una pietra sotto l'acqua.
Nel passo che segue, il sergente Rigoni Stern entra in un'isba all'interno della quale mangiano alcuni soldati russi. Dopo un momento iniziale di reciproco sconcerto, le padrona di casa, senza fare distinzioni, offre del cibo al soldato italiano. E’ un momento di toccante umanità, perché la guerra si sospende davanti alla vita, e tutti mangiano in silenzio e rispetto reciproco.
Pag. 108
Vi sono dei soldati russi, là. Dei prigionieri? No. Sono armati. Con la stella rossa sul berretto! Io ho in mano il fucile. Li guardo impietrito. Essi stanno mangiando attorno alla tavola. Prendono il cibo con il cucchiaio di legno da una zuppiera comune. E mi guardano con i cucchiai sospesi a mezz'aria. "Mniè khocetsia iestj" dico. Vi sono anche delle donne. Una prende un piatto, lo riempie di latte e miglio, con un mestolo, dalla zuppiera di tutti, e me lo porge. Io faccio un passo avanti, mi metto il fucile in spalla e mangio. Il tempo non esiste più. I soldati russi mi guardano. Le donne mi guardano. I bambini mi guardano. Nessuno fiata.
Ed ecco forse il passo più commuovente dell'intero libro. Qui il sergente Rigoni descrive alcuni dei suoi compagni caduti. E’ un passo che presenta la vera crudeltà dei conflitti bellici, la morte di tanti innocenti.
E’ un passo che ricorda a tutti noi i caduti delle Guerre, nostri fratelli da non dimenticare.
Pag. 115
E anche Giuanin è morto. Ecco Giuanin, ci sei arrivato a baita. Ci arriveremo tutti. Giuanin è morto portandomi le munizioni per la pesante quando ero giù al paese e sparavo. È morto sulla neve anche lui, che ne ricovero stava sempre nella nicchia vicino alla stufa e aveva sempre freddo. Anche il cappellano del battaglione è morto: "Buon Natale, ragazzi, e pace". È morto per andare a prendere un ferito mentre sparavano. "State sereni e scrivete a casa". "Buon Natale, cappellano". E anche il capitano è morto. Il contrabbandiere di Valstagna. Aveva il petto passato da parte a parte.
Alcune eccezioni degli aggettivi della seconda classe
martedì 29 marzo 2011
Passi "Il sergente nella neve"
Pag. 44-45
Pag. 54
Sono le undici, ora, dormirò tre ore. E mi butto giù sui cuscini, vestito e con le scarpe addosso. Ma perché non sono capace di dormire? Perché sto con le orecchie tese a sentire se sparano? Perché non viene il sonno? Da tanti giorni non dormo. Ritornano i due imboscati che erano fuori e sento che parlano fra di loro; sento un bambino che piange e sto con gli occhi aperti a guardare la parte di terra gialla. Il caposaldo, i chilometri, i miei compagni, i russi morti nel fiume, la Katiuscia, i miei paesani, il tenente Moscioni, le bombe a mano, la donna russa, i muli, i pidocchi, il moschetto. Ma esiste ancora l'erba verde? Esiste il verde? E poi dormo; dormo, dormo. Senza sognare nulla. Come una pietra sotto l'acqua.
Pag. 108
Pag. 115
E anche Giuanin è morto. Ecco Giuanin, ci sei arrivato a baita. Ci arriveremo tutti. Giuanin è morto portandomi le munizioni per la pesante quando ero giù al paese e sparavo. È morto sulla neve anche lui, che ne ricovero stava sempre nella nicchia vicino alla stufa e aveva sempre freddo. Anche il cappellano del battaglione è morto: "Buon Natale, ragazzi, e pace". È morto per andare a prendere un ferito mentre sparavano. "State sereni e scrivete a casa". "Buon Natale, cappellano". E anche il capitano è morto. Il contrabbandiere di Valstagna. Aveva il petto passato da parte a parte.
sabato 26 marzo 2011
venerdì 18 marzo 2011
GeoGebra
Comunicazione ECDL
"L'Italia chiamò..."
martedì 15 marzo 2011
domenica 13 marzo 2011
URGENTEEEEEEEEEEEEE
giovedì 10 marzo 2011
Partecipanti 16Marzo
- Damato Daniele
- Cagnani Alessandro
- Maresca Rossella(lettura)
- Cangini Alessio(descrizione articolo)
- Di Maggio Antonino(lettura)
- Bacheca Alessio
- Imperio Matteo(lettura)
- Rojas Gunter(lettura)
- Polito Mariam(descrizione libro)
- Montuoro Pasquale(lettura)
mercoledì 9 marzo 2011
Passo preferito de "Il Sergente Nella Neve"
lunedì 7 marzo 2011
i 10 motivi di Amnesty contro la pena di morte
Amnesty con la sua campagna si mobilita per la completa abolizione della pena capitale, compilando una lista di 100 motivi per dire no alla pena di morte , con l’appoggio di celebrità di oggi come testimonial.
10 MOTIVI PER DIRE NO:
1.Viola il diritto alla vita (principio sostenuto da La Dichiarazione universale dei diritti umani e altri trattati regionali e internazionali)
2. È una punizione crudele e inumana (definita dalla Dichiarazione universale dei diritti umani una punizione degradante e inumana)
3. Non è stato mai dimostrato il suo valore deterrente (La chiave della deterrenza risiede nell'aumentare le probabilità che chi commette un reato sia arrestato e condannato)
4. Uno stato che uccide compie un omicidio premeditato
5. È sinonimo di discriminazione e repressione
6. Non dà necessariamente conforto ai familiari della vittima
7. Un errore giudiziario può uccidere un innocente
8. Infligge sofferenza ai familiari dei condannati
9. Nega qualsiasi possibilità di riabilitazione
10. Non rispetta i valori di tutta l'umanità (I diritti umani sono universali, indivisibili e interdipendenti. È sull'insieme di questi valori che Amnesty International basa la sua opposizione alla pena di morte.)
domenica 6 marzo 2011
GRATO ENCOMIO
E' giunto il solenne momento di porgere corona d'alloro e comunicare al mondo del web le mie personali felicitazioni per l'inventore dello slogan del blog, selezionato fra molti e scelto dalla classe: PIERANGELO GORI
Lo faccio all'indomani delle ricerca di documentazione sulla pena di morte, nei confronti della quale tanta gente si esprime buttando là la prima cosa che gli sembra giusta, come se su un tema del genere la superficialità fosse lecita.
Bravi tutti quelli che fra voi hanno svolto il compito con serietà, invece.
Avranno forse sentito la mente aprirsi, come un paracadute tutto colorato, magari.
venerdì 4 marzo 2011
sabato 26 febbraio 2011
giovedì 24 febbraio 2011
Verifica di matematica del 25/2/11
il prof di matematica ci ha assegnato deglia argomenti di matematica che non abbiamo mai fatto ma che stanno sul libro.. non avendo compreso con chirezza questi argomenti e penso che la maggior parte della classe concosrdi con me proporrei di chiedere al prof di spostare la verifica a lunedì!!! almeno domani chiriamo tuttoo pleaseee rappresentanti leggete questo post e passate parola!!!!!
domenica 20 febbraio 2011
sabato 19 febbraio 2011
dimenticavo....
Inoltre avrei intenzione di somministrare un questionario sulle competenze digitali che avete per ora, ma ho poco tempo (e ancora meno energia)per formularlo e fotocopiarlo...c'è qualche volenteroso che si presta?
martedì 15 febbraio 2011
Recupero Latino
mercoledì 9 febbraio 2011
ECDL
sabato 5 febbraio 2011
Lezione gadget e html
All, come detto oggi, eccovi qualche sito per mettere qualcosa di carino. Li metteremo come post e ognuno (compresa la prof per cui ne ho scelto apposta uno fighissimo) dovrà farne uno. Io non vi ripeto ne vi riscrivo la procedura, in base a ciò che ho detto fate.
venerdì 4 febbraio 2011
Colore del blog
domenica 30 gennaio 2011
Colore blog!
Prof per lei va bene ?! Almeno sarà per maggioranza! Si potrebbero mettere anche delle fantasie come sfondo sempre su quelle tonalita!! commentate! il colore verrà messo domani pomeriggio quindi forzaaaa commentate!!
giovedì 27 gennaio 2011
Valga come lezione
al vostro ingresso nella scuola superiore avete sperimentato la cosiddetta autogestione o cogestione (a volte una vera CONgestione)che dir si voglia, praticata in tutte le scuole del regno. Come ha notato Rossella e replicato Alessio, molte cose non sono andate, e ciò non mi stupisce. Pensate un po' che negli anni ho visto anche di peggio, e questo è solo per dire quanto sia complesso e difficile portare a buon fine un'esperienza del genere, e quanta superficialità e "nullafacenza" ci sia in giro e nei cuori degli alunni autogestori... (non vi fidate di chi dice che nelle altre scuole tutte è andato benissimo...)
Naturalmente ho visto anche di meglio, ad esempio la "cogestione" dello scorso anno, che è stata organizzata a partire da dicembre e con il ruolo attivo (forse persino troppo, lo riconosco)di noi professori.
Il punto è per esempio questo.
Forse dovreste smetterla di pensare che un alunno possa "gestire" un corso in modo autorevole e senza annoiare gli altri. O meglio qualcuno ci potrebbe anche riuscire, ma sono casi rari. Forse è il caso ormai di ammettere che "insegnare" è una professione e che ha bisogno di professionisti, i docenti, guarda un po'.
Certo ai docenti si potrebbe chiedere aiuto.
Per esempio avreste potuto dirci "aiutateci" a organizzare l'orario (utilizzo degli spazi, incastri), e poi "aiutateci" ad organizzare, e magari un pochino gestire, "attività" (mi rifiuto di chiamarli corsi). Io per esempio vi avrei aiutato volentieri, per poi diventare invisibile, stare alla finestra e dare una mano quando le cose avrebbero cominciato ad essere sbilenche. Ma voi non avete chiesto il mio aiuto (sì, Alessio - si potevano fare un sacco di cose CARINEEEE), né il mio, né quello dei colleghi.
Inoltre, come dice Alessio, tutto è stato organizzato troppo in ritardo e dando troppo spazio ai tornei sportivi (ma la scuola mica è un palestra, o un cortile! l'educazione sportiva è importantissima, ma voi ne avete fatto la spina dorsale dell'autogestione!). E cosa speravate, in queste condizioni?
Quali le proposte per il prossimo anno?
Se si riprodurrà una cosa del genere (niente di clamoroso, tra l'altro - lo ripeto ho visto di peggio, ma non mi piace lo stesso)io farò la guerra - altro che l'ira del Pelide Achille.
Al contrario io sotterrerò la mia ascia solo alle seguenti condizioni:
1) organizzazione a partire da dicembre in vera collaborazione con noi prof. (attività pensate insieme e condotte in parte insieme)
2) prime due (o tre) ore di recupero o approfondimento obbligatorio (qualcuno neppure portava i quaderni)con compiti a casa. Sospensione delle verifiche, mica dei compiti.
A proposito: visto che "cogestione" è un neologismo che proviene da due parole antiche - CUM + GERERE (verbo latino), mi sapreste dire il suo significato e la sua etimologia?
AD MAIORA
Settimana dell'autogestione quasi finita
ho pensato di scrivere questo post per vedere i vostri pareri su questa settimana dell' autogestione che ormai sta per finire.
Come avrete tutti notato, l'organizzazione è stata veramente pessima! I corsi sono stati organizzati tutti all'ultimo minuto senza avvertire tutti i prof. Inoltre la mancanza di "controllo" se così si può dire da parte del rappresentante di istituto ha creato veri e propri disagi. Un esempio lo è stato l'episodio di oggi, dove sono stati annulati tutti i corsi perchè la professoressa di ed.fisica, non essendo stata avvertita, si è rifiutata di avere la responsabilità dei partecipant ai corsi si auto difesa e danza. Inoltre Il rappresentante di istituto trovava qualunque minimo pretesto per far annullare questa augestione da lui terribilmente organizzata. Voi cosa ne pensate ? commentate non lasciate che abbia scritto così tanto per niente XD
Ora vado ciaooo
p.s= ho messo tutti colorato così è più bello ù.ù
Dopo la visione del film, le domande
1) Elenca e spiega quali sono a tuo parere le differenze più evidenti fra le tre versioni dell'Iliade: il poema omerico, la riduzione letteraria di Baricco e quella cinematografica.
2) Immagina il gioco della torre: essendo obbligata/o a scegliere, quale unica versione salveresti?
3) Confronta i film "20sigarette" e "Troy" relativamente all'immagine della guerra che trasmettono o che hanno voluto trasmettere?
COLORE BLOG!!
rossella
mercoledì 26 gennaio 2011
Ragionamenti tratti da FB
" Non c'è αbbαstαnzα tempo per studiαre ". La colpa è che Un ANNO ha solamente 365 giorni !
Ragioniamoci Insieme:
1) Le DOMENiCHE sono 52 in tutto l'anno. Sapete bene che la domenica si riposa ! 365-52=313 giorni rimanenti.
2) VACANZE ESTiVE. Per circa 75 giorni fa veramente molto caldo e studiare è difficile. 313-75=238 giorni rimanenti.
3) DORMiRE ? Almeno 8 ore al giorno di sonno, quindi (365 x 8 / 24 =) 120 giorni circa. 238-120=118 giorni rimanenti.
4) SPORT. 1 ora al giorno per praticare sport fa bene alla salute ! Dunque: (365 x 1 / 24) =16 giorni circa. 118-16=102 giorni rimanenti.
5) MANGiARE. 2 ore al giorno per mangiare (masticando per bene) fanno (365 x 2 / 24 =) 31 giorni circa. 102-31=71 giorni rimanenti.
6) RELAZiONi (interpersonali). 1 ora per le chiacchierare. L'uomo è un animale socievole ! (365 x 1 / 24 =) 16 giorni circa. Quindi: 71-16=55 giorni rimanenti.
7) ESAMi. Ogni anno ci sono almeno 30 giorni in cui si danno esami e quindi non si può studiare ! 55-30=25 giorni rimanenti.
8) MALANNi. Una persona normale passa circa 10 giorni all'anno in cui non si sta molto bene. 25-10=15 giorni rimanenti.
9) FESTiViTA'. Pasqua, Pasquetta, Pentecoste, Ferragosto, 1° Maggio, Liberazione, Repubblica, Natale, S.Stefano, Capodanno, Immacolata,Ognissanti. Totale 13. 15-13=2.
10) ONOMASTiCO. Non vorrai studiare il giorno del Tuo onomastico ! 2-1=1 . . . Quel giorno è il tuo compleanno: " Come puoi anche solo pensare di studiare ? "
Bilancio definitivo: 0 giorni rimanenti.
Prof, non fa una grinza!
martedì 25 gennaio 2011
lunedì 24 gennaio 2011
Torneo di pallavolo!
Allora.. alcuni di voi sono stati messi in squadra.. e avendo ormai consegnato il foglio devono giocare x forza. Amnche se avete cambiato idea vi chiedo di partecipare in ogni caso tanto una partita dura pochi minuti circa 10 e per dieci minuti non muore nessuno!!
quindi per domani portatevi tutti la tuta !!!
Rossella
p.s=mi raccomando passate parola !!!!!
venerdì 21 gennaio 2011
giovedì 20 gennaio 2011
Tutoring
sabato 15 gennaio 2011
informazioni
venerdì 14 gennaio 2011
giovedì 13 gennaio 2011
Caccia all'errore
Li ho corretti ma con una modalità di "caccia all'errore", nel senso che ho indicato il tipo di errore, lasciando ad ognuno il compito di trovarlo e correggerlo.
Considerate che gli errori sono una risorsa: ci dicono come funziona la nostra mente, dove inciampa e come possiamo aiutarla a non inciampare.
Pagina per i compiti
mercoledì 12 gennaio 2011
Tersite
martedì 11 gennaio 2011
lunedì 10 gennaio 2011
Achille Campanile, "Manuale di conversazione"
Dalla grammatica inglese:
"Portaste il binocolo?"
"No, ma portai il vostro ventaglio."
Col che si imparano parecchi vocaboli, non c'è dubbio. Ma non è chi non veda un ventaglio esser tutt'altra cosa che un binocolo. Non c'è niente in comune fra i due oggetti. Come è possibile parlare di ventaglio a chi vi chiede notizie del binocolo?
Vediamo: dove e quando e perché si può domandare a qualcuno se ha portato il binocolo? In teatro, o in occasione di una gita in luoghi panoramici, o per esigenze belliche.
Ora, ammetto che in un teatro possa essere utile anche un ventaglio, benché abbia tutt'altra funzione e non sarà certo esso che mi permetterà di apprezzare le bellezze d'un corpo da ballo. Ma su una montagna! Che me ne faccio d'un ventaglio se ho bisogno d'un binocolo?
Non parliamo poi d'una casamatta o della tolda d'una nave da guerra. Immaginate un generale nel suo osservatorio o un ammiraglio sul ponte di comando, che durante l'infuriare della battaglia, dovendo seguire le mosse del nemico, domandi all'aiutante di campo "Portaste il binocolo?" e si senta rispondere "No, ma portai il ventaglio". Anche ammesso che faccia molto caldo, in quel momento il comandante ha bisogno di guardare.
Forse gli autori degli esercizi di traduzione immaginano un mondo di stolidi. Ecco un altro dialogo della grammatica inglese.
"Mamma, comperasti la tovaglia?"
"No, ma comperai il rasoio per tuo fratello".
Una famiglia di pazzi, evidentemente. Pazza la madre, che forse immagina si possa apparecchiare la tavola col rasoio; e pazza la figlia, che dal manuale non risulta essersi minimamente turbata alle parole inconsulte della vecchia insensata.
Ancora:
"Vedeste il mio allacciabottoni?"
"No, ma vidi il vostro colletto e polsini"
Magari qui si può ravvisare un barlume di coerenza, in quanto siamo sempre in materia inerente al vestirsi. Ma c'è un abisso tra la domanda e la risposta.
Uno dei torti degli esercizi di conversazione è per l'appunto di non dare quasi mai la terza battuta. S'imparerebbero molte altre parole, magari non delle più ortodosse. Come rispondereste a uno che vi parla di colletto e polsini, quando voi gli domandate notizie dell'allacciabottoni? È evidente:
"O sei un imbecille, o vuoi prendermi in giro. Come ti viene in mente di rispondermi così?"
E giù una sequela di parolacce, che pure hanno la loro utilità nello studio di una lingua.
In conclusione m'è più volte capitato, nell'esprimermi in una lingua straniera imparata di fresco su una grammatica, di essere quanto mai incoerente. Una volta, a un passante che mi domandava: "Sapreste dirmi dov'è la tale strada?" Mi avvenne di rispondere sulla base di un dialoghetto studiato nella grammatica.
"No, ma so dirvi l'età del cugino di vostro padre."
Il passante rispose con una frase che non capii, perché purtroppo, come dicevo, negli esercizi di conversazione manca sempre la terza replica.
Per tacere degli scorci di vita che si possono cogliere, attraverso quegli esercizi, specie se si diffondono in particolari.
"Eravate con vostro padre?"
"No, ero con l'amico di mio padre, ma le mie sorelle erano con vostra madre; siamo stati a vedere la cattedrale."
Bella brigata di cretini, davvero. Tra l'altro c'è da scommettere che ognuno non capiva chi fossero gli altri, quanto a grado di parentela reciproca, durante questa famosa visita alla cattedrale. Perché è soprattutto sull'indicazione delle parentele che queste frasi risultano sibilline.
Doveva essere una mattina grigia in una città gotica del Nord Europa, una pioggerella leggerissima punzecchiava appena i volti dei passanti. I nostri amici, usciti dall'albergo e avendo lasciato qua e là un certo numero d'imprecisati parenti, andavano in fretta verso la cattedrale con le guide in mano. Nella chiesa semibuia tra le navate, si sbirciavano sospettosi:
"Chi è quello?"
"È l'amico di vostro padre, e io sono la madre di un tale che non c'è, perché io sto con le vostre sorelle."
"E che rapporto di parentela c'è fra voi e l'amico di mio padre?"
"Egli è l'amico del padre delle ragazze che stanno con me e che sono vostre sorelle, mentre voi siete l'amico di mio figlio".
È un groviglio.
"Ed io chi sono?"
"Voi siete il figlio dell'amico di quel signore e il fratello delle signorine che stanno con la madre di un altro vostro amico, che non è qui, e questa sarei io."
Basta, basta, c'è da diventare pazzi.
E notate che queste frasi sono tutte rigorosamente dedotte da quella dell'esercizio, quanto a rapporti di parentela, amicizia e semplice compagnia, tra i partecipanti alla visita della cattedrale.
Durante la quale - è ovvio aggiungerlo - il cicerone avrà zittito:
"Signori, occupatevi della cattedrale, invece che di questi pasticci di famiglia; guardate i vetri istoriati."
Dopo la visita, tornati all'aperto:
"Ed ora andiamo a far colazione?"
"No, ma posdomani arriva il cognato di vostro figlio."
E via in fretta, senza volti, senza cervello, mentre una pioggerella leggerissima fa viscido il selciato fra le basse arcate e i negozi di frutta della grigia città gotica. E si sente nell'aria un odorino di cavoli cotti e di birra, mentre il carillon dei pupazzi metallici suona mezzogiorno nella torre del palazzo di città.
Europa, Europa mia! Quando verremo a liberarti?"